Il Castello Estense
Orgoglio della città questo meraviglioso castello fu costruito su ordine di Nicolò II d'Este tra la fine del XIV e il XVI secolo dopo la sanguinosa rivolta del popolo ferrarese. Questo palazzo divenne il simbolo di un potere dispotico a dominio della città. Di quel periodo lontano restano la massiccia imponenza, il fossato, i ponti levatoi preceduti da rivellini in muratura e le torri.
Nel Cinquecento il Castello Estense perse il suo aspetto austero diventando una magnifica corte arricchita da altane, balconi di marmo, dal cortile di linee cinquecentesche e da fastosi appartamenti, Alfonso I fece completamente ristrutturare la via Coperta dove collocò le sue stanze private e un elegante balcone in marmo, di particolare rilievo sono i famosi Camerini di Alabastro dove erano esposte le sue prestigiose collezioni d'arte con dipinti di famosi artisti come Tiziano, Dosso Dossi e sculture di Antonio Lombardi.Si realizzò anche un sistema di logge-altane al primo piano, una passeggiata per la delizia della corte che attraversava tutte le loggie fino al Giardino degli Aranci allestito da aiuole intervallate da suggestivi vialetti e piante di aranci dove era stato realizzato il delizioso muretto decorato in finto marmo policromo e si poteva vedere l'intera città.
All'interno è possibile visitare le cucine ducali dove abilissimi cuochi e cerimonieri lavoravano per preparare innumerevoli ed elaborati piatti da presentare ai famosi banchetti,a testimonianza dell'antico uso rimangongono oggi solo due finestrelle che fungevano da prese d'aria. Da vedere anche le prigioni e la Sala del Cordolo,poste a livello del fossato nei sotterranei della Loggia dei Leoni;queste prigioni ospitarono personaggi d'alto rango o comunque detenuti che necessitavano di particolare sorveglianza.Accanto alle prigioni si trova la Sala del Cordolo che aveva la funzione di posto di guardia, la sala prende il nome dal cordolo di marmo che attraversa tutta la sala e corre lungo la parete,oggi visitando le prigioni possiamo ancora riconoscere tracce lasciate da detenuti come per esempio scritte graffite sui mattoni delle pareti. |