Grande Zimbabwe
Di grande rilevanza storica e archeologica, il Grande Zimbabwe è meta obbligata per chi vuole realizzare un tuffo nel passato alla scoperta di un tempo ormai lontano. Si tratta di rovine di un'antica città dell'Africa del Sud situata nell'odierno stato dello Zimbabwe, che proprio da queste rovine trae il proprio nome. Se le origini, la sua storia e il suo declino sono oggetto di controversie, quello che è certo è che si tratta di un sito archeologico che merita di essere visitato per la capacità di trasmettere ugualmente una sensazione di riportare i visitatori indietro nel tempo, e non è un caso che sia stato dichiarato Patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO. Estese per un'area di circa 7 kmq a un'altitudine di 1100 metri s.l.m., le rovine sono fra le più antiche e imponenti strutture architettoniche dell'Africa del Sud precoloniale. Da non perdere è indubbiamente è la zona di Bahlengwe, tra lo Zambesi a nord e nord-ovest e il medio corso del Limpopo a sud, dove si concentra la più grande densità di rovine archeologiche. Complessivamente, il sito di Grande Zimbabwe comprende diversi bastioni, una torre conica, alcuni templi e altre costruzioni minori, tutte in pietra. Sebbene gli edifici siano realizzati con diversi tipi di pietra (forse in funzione dello status del proprietario), la maggior parte delle mura sono costruite da blocchi quadrangolari o trapezoidali di granito, preparati con martellatura a mezzo di utensili in pietra. Gli effetti decorativi sono stati ottenuti con lastre di doomite più scura inserite nella massa grigiastra del granito, a spina di pesce o a capriate, oppure incisi direttamente nella pietra. Non vi sono tracce di malta o cemento; la stabilità era ottenuta sfruttando l'ondulazione del terreno e la presenza di rocce su cui far poggiare le mura, o creando gradinate di sostegno. |